Hai lavorato come rider o corriere? Ecco come avere contributi INPS extra

Hai lavorato come rider o corriere ma c’è stato qualche problema con i contributi Inps? Ti sveliamo come avere degli extra

Lavorare come rider o come corriere, spesso e volentieri, porta con sé svariati inconvenienti e problematiche. Se poi ci si mette anche la questione dei contributi Inps, di certo la situazione non può migliorare. In modo particolare, negli ultimi anni è emerso un fenomeno alquanto significativo di cui ci accingiamo a parlarvi.

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Rider e corrieri, problema con i contributi – staseraintelevisione.it

 

Molti lavoratori che hanno svolto questa professione, nella fattispecie, hanno scoperto che i versamenti previdenziali all’Inps (Istituto nazionale della previdenza sociale) non sono stati regolari o completi nel periodo di tempo tra il 2018 e il 2023. Di sicuro, non una passeggiata per le tantissime persone che oggi si ritrovano ad affrontare questo “inconveniente”. Ma perché si è verificato un simile scenario? Scopriamolo.

Contributi non versati all’Inps: il caso di rider e corrieri fa scalpore

Prima di capire come correre ai ripari, cerchiamo di analizzare la causa del problema. Quello che è accaduto è che le piattaforme digitali hanno commesso l’errore di inquadrare rider e corrieri come lavoratori autonomi o collaboratori occasionali, anziché come dipendenti o collaboratori continuativi. La giurisprudenza, tuttavia, ha iniziato a ribaltare questa situazione. Con la sentenza n. 3237 del 2023 del Tribunale di Milano, ad esempio, è stata riconosciuta l’applicazione dell’articolo 2 del decreto legislativo 81/2015. Cosa significa tutto ciò? Che la prestazione dei rider è stata inquadrata nell’ambito della disciplina del lavoro subordinato.

Considerato un simile scenario, ciò vuol dire che la piattaforma o il committente avevano l’obbligo di versare ai rider i contributi previdenziali, essendo la loro prestazione lavorativa equiparata a quella di lavoro subordinato. In virtù di ciò, sono state molte le imprese di delivery condannate per non aver assolto a tale obbligo.

Il lavoratore, in simili casi, si è ritrovato a prestare attività per piattaforme digitali o imprese senza avere una posizione previdenziale regolare. Tutto ciò, per il rider/corriere, si sarebbe potuto tradurre in conseguenze piuttosto spiacevoli sul piano pensionistico e anche sull’anzianità contributiva.

Hai lavorato come rider o corriere? Come accertarti della tua situazione e quali soluzioni adottare

Se anche tu dovessi riconoscerti in un simile prospetto, sappi questo: non tutto è perduto. Sei ancora in tempo per attivare una procedura di verifica e per accertarti della tua situazione contributiva presso l’Inps. In primo luogo devi accedere al tuo estratto conto contributivo e controllare quanti contributi ti siano stati accreditati, in quali periodi e per quali gestioni.

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Come recuperare i contributi non versati – staseraintelevisione.it

 

Qualora dovessi verificare omissioni sei tenuto a presentare istanza di accertamento presso l’Inps, in modo da verificare se vi sia debito contributivo e se tale debito possa essere recuperato. A quel punto, in caso di omissione, è l’Inps a doversi attivare per il recupero dei contributi mancanti. Tieni però a mente un dettaglio fondamentale: per i contributi previdenziali obbligatori, in genere, vige un termine di prescrizione di cinque anni dalla scadenza dell’obbligo contributivo. Pertanto, non farti trovare impreparato e agisci subito per sanare la tua situazione.

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