Una nazione sotto attacco, un aereo presidenziale trasformato in campo di battaglia, il destino del leader del mondo libero appeso a un filo. Ma stavolta, per fortuna, è solo cinema.
Alcuni terroristi hanno un problema con gli Stati Uniti e sono dei veri esperti nei dirottamenti aerei: come sa qualsiasi terrorista che si rispetti, esiste un aereo di linea senza eguali, l’Air Force One. E se si vuole dirottare quell’aereo, tanto vale farlo mentre il presidente USA e la sua famiglia sono a bordo. Nell’estate del 1997, il mondo si è stretto davanti agli schermi per seguire non un vero dirottamento, ma quello spettacolare messo in scena dal regista tedesco Wolfgang Petersen nel film Air Force One.

Una pellicola che a quasi 30 anni di distanza e con la crisi internazionale in atto sembra quantomai attuale e in qualche modo veritiera. Nei panni del presidente James Marshall, non Bill Clinton, all’epoca il vero presidente USA, c’è Harrison Ford. Nel film si mescolano politica, thriller e azione ad alta quota, catapultando lo spettatore dentro un incubo che, pur essendo frutto di pura fantasia, è reso con tale verosimiglianza da sembrare pericolosamente plausibile.
Cosa accadrebbe se dei terroristi dirottassero l’Air Force One
Immaginate se accadesse davvero, è quello che sembra dire il regista agli spettatori, nel 1997 come oggi, come si comporterebbe il mondo? Per rispondere a questa domanda, chi ha prodotto il film – in onda stasera 18 ottobre su Rete 4 – ha fatto le cose in grande, con tanto di aereo Boeing 747-146 che è stato reso come l’Air Force One, un pilota alla guida con 25mila ore di volo alle spalle e un consulente, Brian McNulty, che ha coinvolto esperti dei Servizi Segreti e dell’esercito.

Prodotto con un budget di 85 milioni di dollari, il film monetizzò davvero molto bene, ottenendo tante critiche positive, non solo dagli esperti in materia e dal pubblico, ma anche da uno spettatore molto particolare: il presidente Bill Clinton ha visto due volte Air Force One, promuovendo la pellicola. Il successo del film fu tale che Harrison Ford, una decina di anni fa, fu acclamato da un sondaggio come il miglior presidente USA sul grande schermo.
Ma cosa c’è di vero in questa storia
Le riprese delle scene aeree hanno richiesto un coordinamento eccezionale, con manovre tra aerei di diversa classe e condizioni meteo spesso avverse: un livello di realismo quasi eccessivo, che portò addirittura alcuni caccia militari a levarsi in volo per intercettare un bersaglio radar sconosciuto che sembrava l’aereo presidenziale e quando si sono ritrovati il velivolo in quelle condizioni, la confusione è stata totale.

Nonostante ciò, evidentemente il film non è tratto da una storia vera, anche il generale kazako Radek interpretato da Gary Oldman è frutto di fantasia e non ha aderenza a personaggi reali, infine come ben sappiamo nessun presidente è mai stato rapito a bordo dell’Air Force One. Ma alcune basi reali ci sono: il film fa ad esempio riferimento al 25esimo emendamento della Costituzione americana, che stabilisce la procedura per sollevare il Presidente se ritenuto incapace.