Conti correnti a zero spese, attenzione a non farti ingannare. Potrebbero costarti fino a 150 euro l’anno grazie a queste clausole nascoste
Quando decidi di aprire un conto corrente, presta ben attenzione alle clausole nascoste che potrebbero ingannarti. Ebbene sì, perché al giorno d’oggi molte banche potrebbero sfruttare questa dicitura per spingere potenziali clienti ad aprire conti corrente, salvo poi svelare l’arcano.

Dietro l’espressione “zero spese”, infatti, spesso si nascondono condizioni che, qualora non rispettate, potrebbero far impennare le spese annuali fino a 150 euro. Ma allora, ti starai chiedendo, come ci si difende da simili imprevisti? Scopriamolo insieme, così da non arrivare impreparati dinanzi a una situazione di tal genere.
Conti corrente a zero spese, come funzionano: quali costi non vengono inclusi dalla banca
A far lievitare le spese annuali collegate ai conti corrente sono, solitamente, delle clausole di cui le persone, spesso, finiscono per dimenticarsi. In modo particolare, sono quattro le insidie più diffuse quando si tratta di conti corrente a zero spese. Analizziamole una per una, così da non farci trovare impreparati.
Spesso molti conti di questo tipo non includono determinate operazioni, considerandole un servizio extra. Primi tra tutti, i bonifici istantanei o extra Sepa (Single euro payments area), ovvero l’area unica dei pagamenti in euro che include gli Stati membri dell’Unione Europea e alcuni Stati aggiuntivi. Tali operazioni, per farla breve, richiedono un costo extra al cliente.
Inoltre, i conti corrente a zero spese spesso richiedono un costo aggiuntivo quando si tratta di prelievi da Atm fuori rete, oppure all’estero. Come terza clausola, questi conti potrebbero prevedere una spesa aggiuntiva per quanto concerne servizi come bollettini, Mab/Rav, PagoPa o F24. Per concludere, la quarta clausola ‘nascosta’ di questi conti è il pagamento di un sovrapprezzo per quanto concerne operazioni allo sportello, specie se si tratta di conti pensati per l’uso digitale. In altre parole, tutto questo si traduce in costi extra per la persona che apre il conto.
Come si distinguono i reali conti corrente a zero spese?
Se la banca alla quale ci rivolgiamo prevede simili commissioni sulle operazioni che ti ho appena elencato, ovviamente, non stiamo parlando di un conto corrente a zero spese. Anzi, tutto il contrario. Come già anticipatoti, le spese per la stipula di un contratto di questo genere, secondo le stime, possono arrivare fino a 150 euro all’anno.

Al contrario, i conti corrente che possono considerarsi realmente a zero spese, e quindi quasi gratuiti, sono quelli che includono bonifici Sepa online, un certo numero di prelievi gratuiti nei circuiti Atm della propria banca o del proprio gruppo, e anche bonifici istantanei gratuiti. Pertanto, non fare l’errore di lasciarti ingannare dalla dicitura e guardati bene dalla stipula di contratti che poi, alla fine, non ti garantiscono quello che promettono.