Se hai cambiato lavoro nel 2025 potresti avere diritto a un rimborso Irpef. Scopriamo come funziona e come devi fare per richiederlo
La notizia della quale ci accingiamo a parlarti potrebbe interessarti parecchio, specie se sei tra coloro che, nel 2025, hanno deciso di rivoluzionare la loro vita e di cambiare lavoro. Ebbene sì, perché potresti aver diritto a un rimborso Irpef extra.

Si tratta di un dato di fatto che, purtroppo, non tutti conoscono. Spesso e volentieri, infatti, quando si ha a che fare con rimborsi o sussidi garantiti dallo Stato, le informazioni da tenere a mente sono talmente tante che i più finiscono per dimenticarsene o per non ritenerle importanti. In questo caso, però, faresti bene ad annotare tutto quello che ti diremo, così da non farti trovare impreparato. Come funziona questo rimborso Irpef? Scopriamolo.
Rimborso Irpef, perché potresti averne diritto se hai cambiato lavoro nel 2025
Ragioniamo per ipotesi. Laddove tu abbia cambiato lavoro nel 2025, ciò significa che hai percepito redditi da almeno due datori di lavoro diversi. In una situazione del genere potrebbe capitare che il secondo datore non abbia tenuto conto del reddito percepito dal primo. Pertanto, ciò che potrebbe verificarsi è che le ritenute Irpef applicate in relazione al primo lavoro da te svolto siano state calcolate sulla base di un presunto reddito annuo troppo basso.
Se il secondo datore di lavoro non riceve la certificazione unica provvisoria, dunque, non può procedere con il conguaglio con le ritenute già operate dal precedente. Al termine del 2025, di conseguenza, il modello 730 potrebbe far emergere un credito a favore del lavoratore, ma solo qualora le ritenute risultino eccessive rispetto al dovuto.
Per questo è di fondamentale importanza aggiornare il sostituto d’imposta, ovvero la persona incaricata di effettuare il conguaglio. È quest’ultima, infatti, a occuparsi del versamento delle imposte e della gestione del conguaglio. Laddove il sostituto d’imposta non venisse aggiornato, il rimborso spettante al lavoratore risulterebbe bloccato o ritardato.
Come comportarti se hai cambiato lavoro nel 2025
Come devi comportarti, dunque, se hai cambiato lavoro nel 2025? Innanzitutto verifica che la tua Certificazione unica sia stata richiesta e consegnata al nuovo datore di lavoro dal vecchio. Nel modello 730, oltre, controlla che il sostituto d’imposta indicato (potresti anche optare per la soluzione ‘nessun sostituto’, se prevedi che il tuo datore cambierà) sia quello corretto.

Infine, laddove tu abbia già presentato il modello ma con un sostituto non più corretto, allora sei chiamato a presentare un Modello 730 integrativo di tipo 2. Così facendo comunicherai all’Agenzia delle Entrate il nuovo sostituto d’imposta. A quel punto, le situazioni che potrebbero verificarsi sono due: potrebbe spettarti un conguaglio a credito, e cioè un rimborso da parte dell’ex sostituto d’imposta, o un conguaglio a debito, e cioè un pagamento, in cui sarai tu a pagare tramite F24.